Deh, Violetta, che in ombra d’Amorenegli occhi miei sì subito apparisti,aggi pietà del cor che tu feristi,che spera in te e disiando more.Tu, Violetta, in forma più che umana,foco mettesti dentro in la mia mentecol tuo piacer ch’io vidi;poi con atto di spirito cocentecreasti speme, che in parte mi sanala dove tu mi ridi.Deh, non guardare perché a lei mi fidi,ma drizza li occhi al gran disio che m’arde, ché mille donne già per esser tardesentiron pena de l’altrui dolore. Dante Alighieri
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Deh, Violetta, che in ombra d’Amore
Posted in Uncategorized, tagged alighieri, che in ombra d'amore, dante, dante alighieri, disio, la mia mente, occhi, poesia, umana, vidi, violetta on ottobre 18, 2007| Leave a Comment »
Tanto gentil e tanto onesta pare
Posted in Uncategorized, tagged alighieri, amore, dante, poesie, Tanto gentil e tanto onesta pare, umiltà vestita on ottobre 18, 2007| Leave a Comment »
La donna mia quand’ella altrui saluta,ch’ogne lingua deven tremando muta,e li occhi no l’ardiscon di guardare.Ella si va, sentendosi laudare,benignamente d’umiltà vestita,e par che sia una cosa venutada cielo in terra a miracolar mostrare.Mostrasi si piacente a chi la mira,che dà per li occhi una dolcezza al core,che ‘ntender no la può chi non la prova:e par che de la sua labbra si movaun spirito soave pien d’amore,che va dicendo a l’anima:”sospira” Dante Alighieri
Paolo e Francesca
Posted in Uncategorized, tagged alighieri, Amor ch'a nullo amato amar perdona, amore, Amore che nullo amato amar perdon, cantico, dante, dante alighieri, francesca, inferno, lussuria, paolo, paolo e francesca, poesia, sesso e letteratura on ottobre 18, 2007| Leave a Comment »
“[…]Amor, ch’al cor gentil ratto s’apprende,prese costui della bella personache mi fu tolta; e ‘l modo ancor m’offende.Amor, ch’a nullo amato amar perdona,mi prese del costui piacer sì forte,che, come vedi, ancor non m’abbandona.Amor condusse noi ad una morte:Caina attende chi a vita ci spense”. Queste parole da loro ci fur porte.”[…]Noi leggiavamo un giorno per dilettodi Lancilotto come amor lo strinse:soli eravamo e sanza alcun sospetto.Per più fiate li occhi ci sospinsequella lettura e scolorocci il viso;ma solo un punto fu quel che ci vinse.Quando leggemmo il disiato risoesser baciato da cotanto amante,questi che mai da me non fia diviso,La bocca mi baciò tutto tremant.Galeotto fu il libro e chi lo scrisse:Quel giorno più non vi leggemmo avante”. Dante Alighieri dalla Divina Commedia