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Posts Tagged ‘Prévert’

Che fai laggiu' bambina
Con quei fiori appena colti
Che fai laggiu' ragazza
Con quei fiori seccati fiori
Che fai laggiu' bella donna
Con quei fiori che appassiscono
Che fai laggiu' gia' vecchia
Con quei fiori che muoiono
Aspetto il vincitore. 

Jacques Prevert

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Assunto mio malgrado nella fabbrica delle idee
mi sono rifiutato di timbrare il cartellino
Mobilitato altresì nell'esercito delle idee
ho disertato
Non ho mai capito granché
Non c'è mai granché
né piccolo che
C'è altro.
Altro
vuol dire che amo chi mi piace
e ció che faccio.



Jacques Prévert

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L’uccello che canta nella testa
E mi ripete che t’amo
E mi ripete che m’ami
L’uccello dal fastidioso ritornello
Lo ammazzerò domani.

Jacques Prévert (1900-1977)

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LE FOGLIE MORTE

Oh, vorrei tanto che anche tu ricordassi
i giorni felici del nostro amore
Com’era più bella la vita
E com’era più bruciante il sole
Le foglie morte cadono a mucchi…
Vedi: non ho dimenticato
Le foglie morte cadono a mucchi
come i ricordi, e i rimpianti
e il vento del nord porta via tutto
nella più fredda notte che dimentica
Vedi: non ho dimenticato
la canzone che mi cantavi

È una canzone che ci somiglia
Tu che mi amavi
e io ti amavo
E vivevamo, noi due, insieme
tu che mi amavi
io che ti amavo
Ma la vita separa chi si ama
piano piano
senza nessun rumore
e il mare cancella sulla sabbia
i passi degli amanti

Le foglie morte cadono a mucchi
e come loro i ricordi, i rimpianti
Ma il mio fedele e silenzioso amore
sorride ancora, dice grazie alla vita
Ti amavo tanto, eri così bella
Come potrei dimenticarti

Com’era più bella la vita
e com’era più bruciante il sole
Eri la mia più dolce amica…
Ma non ho ormai che rimpianti
E la canzone che tu cantavi
la sentirò per sempre

È una canzone che ci somiglia
Tu che mi amavi
io che ti amavo
Ma la vita separa chi si ama
piano piano
senza nessun rumore
e il mare cancella sulla sabbia
i passi degli amanti divisi.

Jacques Prévert (1900-1977)

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È mezzogiorno, tutto è tutto nero
e all’improvviso rosso di tanto in tanto
All’angolo di una strada che non esiste più
la morte passeggia come a casa sua.

Io me ne infischio, aspetto l’arcobaleno
e l’arcobaleno è il mio amante
L’amore si nasconde chi sa dove
l’amore si trova chi sa quando
l’amore si fa chi lo sa come
l’amore è più giovane della morte
anche se sono nati lo stesso giorno
All’angolo di una strada che non esiste più
che è appena andata via
la morte puttaneggia adescatrice.

Io me ne infischio, aspetto il mio amante
Sono sicura che oggi per lei
non ci sarà nessun cliente.

Jacques Prévert (1900-1977)

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